Il 10 novembre si celebra la Giornata internazionale dello stagista, una figura spesso trasversale che viene utilizzata in vari modi in azienda sfatando il mito delle fotocopie anche ai tempi del Covid.
Il Covid ha modificato l’ intersezione di queste figure all’interno del mondo del lavoro perche’ se in alcuni casi, il rapporto è proseguito da remoto, per altri questa opportunità si è trasformata in opzione, per altri ancora utopia in relazione alla fattibilità legata al lavoro svolto.
Durante la prima ondata di Coronavirus, e in particolare nel secondo trimestre del 2020, il numero dei tirocini è crollato diminuendo del 73% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Quindi è un dato praticamente certo che l’eventuale richiusura, dovuta alla seconda ondata che stiamo vivendo, porterebbe ad una contrazione più che rilevante delle opportunità di tirocinio per i giovani italiani.
«Da giugno però c’è stato un movimento di ripresa: a fine anno i dati sul mercato degli stage saranno comunque buoni, nonostante la pandemia», spiega Eleonora Voltolina, fondatrice e direttrice responsabile della testata online “Repubblica degli Stagisti”.
È innegabile come qualcosa sia però cambiato rispetto al passato. «Nel primo semestre del 2020 c’è stata una riduzione del 50% degli stage rispetto a un anno fa: nel 2019 erano stati attivati 185.182 tirocini, mentre quest’anno sono stati appena 96.376». Le cause sono evidenti: molte aziende e organizzazioni pubbliche e private sono state costrette a sospendere gli stage durante il lockdown e poi a congelarli, per evitare il licenziamento del personale a causa della successiva crisi
Un problema che ha riguardato tutte le classi d’età, dagli under 25 sino agli over 55. Lo raccontano i numeri. «Quest’anno, dei circa 96mila tirocini attivati nel primo semestre, poco più di 38mila hanno riguardato gli under 25, circa il 39% del totale, mentre tra i 25 e i 34 anni è stato attivato quasi il 40% degli stage, poco meno di 39mila. Una percentuale residua riguarda invece la fascia tra i 35 e i 54 anni, dove sono stati oltre 15mila, e gli over 55 che invece rappresentano il 4% del totale. Le percentuali sono quasi simili a quelle di un anno fa, eccezion fatta per qualche punto in più per gli under 25».
Gender gap e stagisti: le donne ancora una volta risultano essere le più penalizzate
La giornata internazionale dello stagista ci permette di soffermarci sulla disparità che anche nel tirocinio fa emergere una situazione difficoltosa per le donne.
«Solitamente il mercato degli stage si muove in maniera identica per uomini e donne ma questa volta sembra esserci una certa differenza», spiega Voltolina. Nel secondo trimestre del 2020, gli oltre 27mila tirocini attivati hanno evidenziato un netto distacco tra il 46,4% di stagiste e il 53,6% di stagisti. Una differenza marcata di ben quattro punti che costituisce un inedito assoluto, visto che nel 2019 i dati erano in perfetto pareggio, e che si riscontra in tutte le fasce d’età, dagli under 25 sino agli over 55. “È un piccolo margine che magari potrà rientrare molto presto ma che può segnare il futuro di tanti ragazzi e ragazze, in un momento in cui il presente è ancora incerto”.